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mercoledì 11 novembre 2015

LA FILIPPIDE, NON FILIPPINA!

Atene è veramente una bella città!
La compagnia era perfetta, lo spirito dei partecipanti a mille, il clima e gli dei ci hanno assistito... cosa chiedere di più?
Assolutamente nulla!
Sabato mattina mi sveglio all'alba, indosso calzoncini e canottiera, scendo in strada con i ragazzi e devo ricordare a me stessa che siamo a Novembre perchè sembra agosto.
Il cielo turchese e limpido, la temperatura tra i 18/20 gradi, il parco e l'acropoli pronti ad aspettarmi, ero felice come da bambina il giorno di Natale sotto l'albero.
Ho avuto la fortuna sfacciata di andare via con persone easy, l'imperativo era: vivi e lascia vivere.
Domenica mattina , ore 6.15 prendiamo gli autobus per Maratona, tutto perfetto , nessun intoppo.
Durante il viaggio guardo il percorso e penso che forse è una grandissima ciofeca, poi arrivo nel luogo dove tutto ha avuto inizio e mi rendo conto che ho scelto la cosa migliore per me.
Visito la Fiamma olimpica, uno sguardo a NIKE e sono pronta per partire, ma subito mi viene il dubbio che mi attanaglia ogni volta che faccio una maratona: "sei sicura di essere sufficientemente forte?  ce la farai? Mah!".
Parto, subito mi fermo a far pipì perchè la mia compagna ha assolutamente bisogno di scaricare la tensione, si riparte con un sorriso sfrontato e il cuore pieno di gioia, ma poco dopo resto nuovamente sola, gli accordi erano questi e lo preferisco mille volte: mi sono allenata in solitaria per mesi, senza musica o distrazioni d'altro genere e sempre in solitaria voglio fare la mia gara.
Arrivo sull luogo della battaglia e subito penso a Murakami e alla foto che tanto avrei voluto fare anche io, ma non si vede nulla, soltanto una montagnola insulsa, cazzarola!
Durante la corsa cerco di gestirmi con coscienza, testa e mi ascolto costantemente, sembra procedere tutto per il meglio quando all'improvviso capisco che lo sforzo è veramente tanto e devo assumere il magnesio liquido almeno 4/5 Km prima del previsto!
Al 35° Km cominciano i crampi e penso al mio libro e al modo di gestire la fatica, perchè non mi riesce?
Dopo le solite lacrime date dalla disperazione e dal dolore fisico, mi riprendo e decido che anche se in ginocchio io non mollo , non lo faccio mai e poi ho un debito di riconoscenza verso chi mi ha dedicato il suo tempo e sostegno ...
Sono arrivata allo stadio con il cuore pieno di gioia, un pò delusa per il tempo però lo sono, ma è stato una maratona veramente fantastica.
Oggi mi sento più matura, non vecchia!
Da oggi mi sento autorizzata ad elargire consigli sulla maratona in generale, come fossi un fottutissimo gerarca ! 

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